La mitica Bebe Vio

Terza Domenica di Quaresima – 24 Marzo
Dalla Parola del giorno Lc 13,1-9
Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo.

 

La mitica Bebe Vio 

Ad 11 anni Beatrice ha avuto la meningite, è sopravvissuta ma gli hanno amputato le braccia sotto il gomito e le gambe sotto le ginocchia. Dopo 104 giorni in ospedale Bebe è tornata a casa.

Un giorno durante le medicazioni (aveva le ferite aperte) si mette a gridare “Io mi suicido!” e il padre che è lì al suo fianco le dice “Ma smettila! E goditi quello che hai perché la vita è una figata.”  Questa frase fa riflettere Bebe che da quel giorno, grazie alla grinta che la contraddistingue inizia a raggiunge un obiettivo importante dopo l’altro. Certo con mille difficoltà ma sempre con il sorriso sulle labbra.

Bebe ama la scherma e tra le altre cose ha vinto due medaglie alle Paralimpiadi di Rio nel 2016, il Mondiale nel 2015, l’Europeo nel 2014 e 2016.

Racconta la sua esperienza nel libro “Se Sembra Impossibile allora si può Fare” ed ecco alcune sue considerazioni:

Secondo una teoria, che la mia famiglia e io condividiamo, le persone con disabilità si dividono fra rancorosi e solari. I rancorosi sono la maggior parte e sono arrabbiati con il mondo per quello che gli è successo. I solari, invece, hanno deciso di viverlo come un’opportunità. Non domandatevi “perché è successo proprio a me” chiedetevi:” come posso fare per ricominciare da qui?” 

Cominciate a cercarvi un sogno perché i sogni sono tutto nella vita.

 

La “pillola del Papa

E’ bello essere uomini e donne!

Com’è bello essere uomini e donne! Com’è preziosa la nostra esistenza! Eppure c’è una verità che nella storia degli ultimi secoli l’uomo ha spesso rifiutato, con tragiche conseguenze: la verità dei suoi limiti.