«Pronto! Sono papa Francesco, diamoci del tu». E' l'inizio della telefonata ricevuta da un giovane studente in ingegneria. E come lui tanti altri. Già perché questo pontefice, dopo averci salutato con un semplice e gioioso buonasera e dopo averci augurato buon pranzo la domenica di Pasqua, ci telefona personalmente al telefono. Lo ha fatto con una libraia, un calzolaio, un edicolante, con il fratello e la mamma di un imprenditore ucciso, una donna vittima di uno stupro…
Sicuramente la telefonata di Papa Francesco è una telefonata che ti cambia la giornata, anche se all'inizio chiunque penserebbe ad uno scherzo.
A quanti gli scrivono e gli chiedono una parola di conforto lui telefona per far sentire la sua vicinanza e con lui quella di Dio.
E se al posto di quelle persone ci fossi stato io? Ci fosse la nostra comunità?
La telefonata potrebbe essere questa.
– Caro Papa Francesco, con settembre riprendono le attività,il lavoro, la scuola, e anche la Parrocchia, l'Oratorio, iniziano un nuovo anno pastorale. Come ripartire?
– Siate pronti a impegnarvi come cristiani coerenti, 24 ore su 24, per dare testimonianza con la vostra parola e il vostro esempio.
Gesù nel Vangelo ci dice che l’essere cristiani non è avere un’«etichetta» … E io domando a voi: voi siete cristiani di etichetta, o di verità? … Mai cristiani d’etichetta! Cristiani di verità, di cuore. Essere cristiani è vivere e testimoniare la fede nella preghiera, nelle opere di carità, nel promuovere la giustizia, nel compiere il bene. Per la porta stretta che è Cristo deve passare tutta la vita.*
– In che modo?
– La logica mondana ci spinge verso il successo, il dominio, il denaro; la logica di Dio verso l’umiltà, il servizio e l’amore.
Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore.
Siamo arrabbiati con qualcuno? Preghiamo per quella persona. Questo è amore cristiano.
Che bello se ognuno di noi alla sera potesse dire: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri.
– Ci aiuti a rendere tutto questo concreto nelle nostre giornate.
– Impegnatevi nel vostro dovere quotidiano, nello studio, nel lavoro, nei rapporti di amicizia, nell’aiuto verso gli altri. Non abbiate paura dell’impegno, del sacrificio e non guardate con paura al futuro.
– Viviamo in un tempo di crisi, dove il domani è incerto, il futuro fa paura.
– Non lasciatevi rubare la speranza. Per favore: non lasciatevela rubare. E chi ti ruba la speranza? Lo spirito del mondo, le ricchezze, lo spirito della vanità, la superbia, l’orgoglio … tutte queste cose ti rubano la speranza. Dove trovo la speranza? In Gesù povero: Gesù che si è fatto povero per noi. E tu hai parlato di povertà. La povertà ci chiama a seminare speranza.
– Come realizzare questo?
– Manteniamo viva la nostra fede con la preghiera, con i Sacramenti; siamo vigili per non dimenticarci di Dio.
– E davanti ai tanti poveri che bussano alle nostre porte.!
– In questo periodo di crisi è importante non chiudersi in se stessi, ma aprirsi, essere attenti all’altro. Se abbiamo trovato il senso della vita in Gesù, non possiamo essere indifferenti davanti a uno che soffre, a uno che è triste.
Se vogliamo davvero seguire Gesù, dobbiamo vivere la vita come un dono da dare agli altri, non come un tesoro da conservare.
– Un bel programma di vita personale e comunitario. Come realizzarlo?
– A volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio.
Impariamo da Maria la capacità di decidere, affidandoci a Dio.
Impariamo da Maria la capacità di decidere, affidandoci a Dio.
Questa telefonata non c'è ancora stata e forse non ci sarà. Ma le parole dei suoi discorsi, dei suoi messaggi, sono inviti validi per noi, anche e soprattutto all'inizio di quest'anno di attività.
Allora buon cammino.
Il parroco don Claudio
* Le risposte del Papa sono tratte dai suoi discorsi e dai suoi messaggi..