don Bosco ci parla:
Le mani dei poveri portano le nostre elemosine in paradiso. Dare ai poveri il nostro obolo è come darle nelle mani di Gesù Cristo. XVII,70.
19. Segreti di famiglia

– Che c'è qui?
Chiese con premura il Delegato.
– Cose confidenziali, cose segrete.
Rispose don Bosco.
– Non voglio che alcuno lo apra.
– Che confidenze! Che segreti! Venga ad aprire.
– Non posso. Ci sono cose che possono tornare a mio disonore. Rispettate i segreti di famiglia!
– Con noi, non ci sono segreti! Venga ad aprire, o scassineremo lo sportello.
– Minacciato dalla forza, io cedo, ma… non vorrei.
Aperto il cassetto, il Delegato abbranca le carte là contenute, e facendole vedere ai compagni, grida:
– Ora ci siamo!
Gongolante di gioia, si mette sollecitamente a farle passare, assistito dalla cupida curiosità degli altri sbirri. Ne apre una, poi una seconda, indi una terza e legge:
Pane somministrato a don Bosco dal panettiere Magra, Lire 7800.
Cuoio somministrato ai calzolai di don Bosco, Lire 2150.
Stoffa somministrata alla sartoria dell'Oratorio, Lire 730.
– Ma che razza di carte sono queste?
– Adesso che avete cominciato, continuate e lo saprete.
Aprono altri fogli, e non trovano che note di riso, paste, olio e simili, tutte ancora da pagare. Allora il Delegato esclama:
– Ma perché ci corbella così?!
– Io non corbello nessuno! non avevo piacere che i miei debiti fossero conosciuti; ma giacché li avete tutti voluti conoscere, pazienza! Se vi compiaceste di pagarmi almeno qualcuna di queste note, fareste un'opera di carità.
Quei signori si posero a ridere, e vennero a più miti consigli.
Don Bosco, allora, fece portare una bottiglia, e bevvero tutti alla salute della perquisizione.