IL BARBIERE

TERZA DOMENICA DI QUARESIMA – 23 MARZO
 
Dalla Parola del giorno Gv 4,5-42
«L’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna»
 
19 RIDIL BARBIERE
 
Un uomo si recò un giorno dal barbiere per tagliarsi i capelli e rifilarsi la barba.
Come sempre succede in questi casi, si parlava di molteplici cose con le persone presenti e con il barbiere, temi e argomenti della più svariata natura. All'improvviso si toccò il tema di Dio. Il barbiere disse: "Sappia che io non credo affatto all'esistenza di Dio, come lei afferma!"
"Ma perché mi dice questo?" domandò il cliente.
"Perché? È semplicissimo! Basta uscire per strada per accorgersi che Dio non esiste! O… mi dica: se Dio veramente esistesse, ci sarebbero tanti malati? Ci sarebbero bambini abbandonati? E la sofferenza? E il dolore che pervade l'umanità? Io non posso pensare che esista un Dio che permetta tutte queste cose!"
Il cliente rimase per un attimo senza parole. Decise infine di non rispondere per evitare la discussione.
Il barbiere finì il suo lavoro ed il cliente uscì dal negozio. Appena sulla strada, incontrò un uomo con la barba e i capelli lunghi ed incolti. Apparentemente era da molto tempo che non se li tagliava e si vedeva chiaramente che la sua persona era molto disordinata e trasandata.
Ritornò allora di corsa nel negozio del barbiere esclamando: "Sa cosa le dico? I barbieri non esistono!"
"Come non esistono?", replicò il barbiere, "ma io sono qui e sono barbiere!"
"No!", continuò il cliente, "non esistono,  perché se esistessero non ci sarebbero persone coi capelli e la barba tanto lunga e incolta come quella di quell'uomo che c'è fuori dal suo negozio, sulla strada!"
"Eh no! I barbieri esistono, è solo che quelle persone non vengono da me!"
"Infatti, proprio questo è il punto! Dio esiste, solo che non tutte le persone lo cercano e vanno verso di lui; forse perché ancora non lo conoscono, forse perché non credono, o forse perché credono ma non si fidano totalmente: ecco il motivo di tanta infelicità e tanta miseria!"

"Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.  Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".
(Vangelo di Matteo 13,28-30)
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