don Bosco ci parla:
Vivete pure nella massima allegria, purché non facciate peccato. MB III,603
28. Il colera del 1854
Sul principio dell'agosto 1854 scoppiò in Torino il colera. Don Bosco l'aveva preannunziato, e già fin dal mese di maggio aveva detto ai suoi giovani:
– Quest'anno ci sarà il colera a Torino, e vi farà grande strage; ma se voi farete ciò che vi dico, sarete salvi.
– E che cosa dobbiamo fare?
– Prima di tutto, vivere in grazia di Dio; poi, portare al collo una medaglia che io benedirò e darò a tutti, e recitare un Pater, Ave e Gloria ad onore di S. Luigi.
I casi di colera salirono ben presto a cinquanta al giorno. In tre giorni superarono i 1400. La regione più afflitta fu quella di Valdocco, ove si trovava appunto l'Oratorio; e mentre molte famiglie furono interamente distrutte, dei giovani e del personale dell'Oratorio nessuno fu menomamente toccato, quantunque una gran parte si fossero offerti di andare ad assistere i colerosi nelle case e nei lazzaretti.
Don Bosco, che loro andava ripetendo: « Se non farete peccati, io vi assicuro che nessuno sarà toccato », fu veramente profeta.