«Hai ancora me…»

Quarta Settimana – Sabato – 6 Aprile
Dalla Parola del giorno Gv 7,40-53
Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!

 

«Hai ancora me…»

Una donna, ancora giovane, precipitò in una terribile depressione.
Giorno dopo giorno, cominciò a rifiutarsi di uscire di casa; alzarsi da letto divenne per lei una sorta di sofferenza sfibrante e mangiare una penitenza. La luce del giorno le pareva fastidiosa. Le finestre restavano chiuse e le tapparelle abbassate. I pensieri più neri le turbinavano in testa e spesso invocava la morte come una sorta di liberazione.
Il marito, che l’amava teneramente, la circondava di affetto e di attenzioni, sempre più preoccupato e addolorato. La convinse a farsi visitare dai più accreditati neurologi e psichiatri di mezzo mondo. Gli esimi professori ordinavano medicine e sedute di analisi, crociere, vacanze. Provarono tutto, senza alcun esito.
La donna sprofondava sempre più nel suo universo di tetraggine e malinconia.
Eppure, il marito la guarì…
Con il suo semplice e disarmato amore, e tre piccolissime parole.
Un mattino, le si avvicinò, la guardò con le lacrime agli occhi e disse: «Hai ancora me!».

 

Quando nella vita tutto sembra andare male e le lacrime prendono il posto del sorriso, Dio si avvicina e ti sussurra in un orecchio: «Hai ancora me!»…

 

Il più grande uomo della storia:
Il più grande uomo della storia: GESU’ CRISTO
Non aveva servitori ma Lo chiamavano Signore
Non aveva lauree ma Lo chiamavano Maestro
Non aveva medicine ma guariva tutti
Non aveva eserciti ma i re Lo temevano
Non ha vinto nessuna grande battaglia ma ha conquistato il mondo
Non commise nessun crimine ma Lo crocifissero
Lo seppellirono ma oggi VIVE !

 

La “pillola del Papa

 

Per un figlio non c’è insegnamento e testimonianza più grande che vedere i propri genitori che si amano con tenerezza, si rispettano, sono gentili tra di loro, si perdonano a vicenda: ciò che riempie di gioia e di felicità vera il cuore dei figli. I figli, prima di abitare una casa fatta di mattoni, abitano un’altra casa, ancora più essenziale: abitano l’amore reciproco dei genitori.“