don Bosco ci parla:
Chi vuol essere amato bisogna che faccia vedere che ama.
9. Potenza dell'entusiasmo
Se i poeti narrano di Orfeo che traeva dietro il suo canto le piante e i sassi, "…le selve inerti si movevano conducendo sugli alberi gli uccelli; o se qualcuno di questi volava, commovendosi nell'ascoltare il dolce canto, perdeva le forze e cadeva..." (Seneca), ben si può dire che don Bosco traeva dietro di sé, col suo fascino irresistibile, i ragazzi, che al solo vederlo ne restavano elettrizzati e gli correvano incontro.

Il piccino, appeno lo vide, si mise a saltare per l'allegrezza e gridare:
– Viva don Bosco!…
Il santo, sorridendo, gli risponde: Evviva!...
Poi, appressatosi al ragazzo, gli disse per scherzo:
– Sei capace fare come faccio io?
E si mise a battere le palme delle mani.
Il fanciullo, fuori di sé per l'entusiasmo, mette le bottiglie sotto il braccio e fa per battere anche lui le mani. Le bottiglie cadono a terra e vanno in frantumi.
Al rumore dei vetri rotti e alla vista dei liquidi sparsi, restò come sbalordito, e si mise a piangere a dirotto dicendo:
– Oh!… quante busse mi darà la mamma mia!
– Allegro, allegro!
gli disse don Bosco.
– È un male al quale si rimedia subito. Vieni con me.
Lo condusse in una vicina bottega, dove, narrato l'episodio alla padrona, la pregò di provvedere il ragazzo di quanto aveva perduto.
– Ecco fatto!
Esclamò la donna, piena d'ammirazione per il giovane sacerdote, e soggiunse:
– Chi è lei?
– Sono don Bosco… il padre dei birichini. Qual somma le debbo?
– Sarebbero 23 soldi; ma tutto è saldato!
Don Bosco ringraziò della generosità ed uscì col fanciullo.
Preghiamo per gli educatori, animatori…
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