L’Arcivescovo incontra i catechisti

GRAZIE CATECHISTI!
Questa sera, 27 ottobre, presso la Casa Generalizia delle Suore di San Giuseppe l'Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia, dopo aver incontrato i parroci nel pomeriggio, ha incontrato i catechisti delle parrocchie della unità Pastorale 1 e 2.
E' stato un bell'incontro, un'ottima occasione per incontrare il nostro pastore e per ricevere nuovo entusismo nella impegnativa ma bellissima missione del Catechista.
Nelle sue parole l'Arcivescovo ha richiamato e donato alcuni spunti di riflessione che possono e debbono servire da guida nel cammino dei catechisti.
"il primo ministero della Chiesa, ha ricordato Mons. Cesare, era ed è quello affidato agli Apostoli: "Andate e predicate il mio vangelo!
 Andate e portate a tutti Gesù morto e risorto." E questo bisogna farlo con gioia.
Ecco perchè i catechisti, insieme con i sacerdoti, sono i primi collaboratori del Vescovo. Anche loro ricevono un mandato. E come il seminatore della parabola anche loro hanno un compito, quello di seminare, di gettare il seme, cioè la Parola di Dio, e gettarla ovunque, senza preoccuparsi troppo del raccolto".
"Chi è il catechista? Mi piace l'identikit, dice ancora l'Arcivescovo, fatto dal papa Giovanni Paolo I. Il catechista deve essere:
persona umana, con talenti , risorse, caratteristiche… ognuno diverso dagli altri;
credente, che ha coltivato la propria fede;
maestro, perchè guida, indica una strada, soprattutto con il suo esempio, la sua testimonianza, la sua persona;
educatore, che sa creare empatia tra lui catechista e il ragazzo;
artista, cioè creativo, fantasioso, ogni opera d'arte è diversa dall'altra, ogni artista è diverso dall'altro, così ogni catechista è unico e non deve aver paura di perdere la sua specificità."
"Il Catechista ha bisogno di formarsi. Non può sedersi sulla fede, ma ha bisogno di formazione continua:
– formazione spirituale:la parrocchia stessa la offre e la prima formazione è proprio quella di partecipare in modo attivo ai momenti di preghiera, di fede proposti dalla Parrocchia, in primis la Messa domenicale;
– formazione catechistica, nei contenuti;
– formazione pedagogica: bisogna conoscere il ragazzo."
"Soprattutto bisogna partire dalla famiglia, dai genitori: per questo propongo di dedicare i primi due mesi dell'anno alla foerrmazione personale e all'incontro con le famiglie: Dobbiamo partire da loro e per fare questo occorre uno sguardo positivo verso le famiglie, essere disponibili, accoglienti, trovare occasioni di incontro, arrivare anche alla visita in famiglia."
Una cura particolare va poi rivolta alle famiglie che chiedono il battesimo per i propri bambini, sia prima che dopo."