La croce

Venerdì Santo – 25 Marzo
Dalla Parola del giorno Gv 18,1-19,42
"Tutto è compiuto". E, chinato il capo, spirò.
 
46-venerdì-settimana-santaLa croce
 
Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva: "Ma chi l’ha detto che ognuno deve portare la sua croce? Possibile che non esista un mezzo per evitarla? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani! La vita è fin troppo piena di problemi! Basta! Dopotutto si vive una volta sola! D'ora in avanti penserò soltanto a mangiare, bere, divertirmi e viaggiare! Io so cosa devo fare per essere felice!". E così fece.
Una notte Dio gli rispose con un sogno. Vide che la vita degli uomini sulla terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle. Lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l’altro. Anche lui era nell’interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale. Dopo un po’ si accorse che la sua croce era troppo lunga: per questo faceva tanta fatica ad avanzare.
"Sarebbe sufficiente accorciarla un po’ e tribolerei molto meno ", si disse.
Si sedette su un paracarro e, con un taglio deciso, accorciò d’un bel pezzo la sua croce. Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più spedito e leggero. E senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione degli uomini. Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però incominciava la "terra della vita riuscita e della felicità eterna". Era una visione incantevole quella che si vedeva dall’altra parte del burrone. Ma non c’erano ponti, né passerelle per attraversare. Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l’appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra. Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio. Passavano tutti. Ma non lui. Aveva accorciato la sua croce e ora essa era troppo corta e non arrivava dall’altra parte del baratro.
Si mise a piangere e a disperarsi: "Ah, se l’avessi saputo…"
Ma, ormai, era troppo tardi e lamentarsi non serviva a niente…
 
Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi cercherà di conservare la sua vita la perderà; chi avrà perduto la propria vita per me, la ritroverà. (Mt.10,38-39)
 
“Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani”. (Papa Francesco)

 

 

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