Segreti di famiglia

don Bosco ci parla:
Le mani dei poveri portano le nostre elemosine in paradi­so. Dare ai poveri il nostro obolo è come darle nelle ma­ni di Gesù Cristo. XVII,70.
 
19. Segreti di famiglia
 
19_don BoscoDon Bosco, per le sue frequenti visite al Papa, era sospettato dalla Polizia. Nel maggio del 1860 fu sottopo­sto ad una minutissima perquisizione, durante la quale gli agenti, nel visitare un armadio, trovarono un cassetto chiuso a chiave.
Che c'è qui?
Chiese con premura il Delegato.
Cose confidenziali, cose segrete.
Rispose don Bosco.
Non voglio che alcuno lo apra.
Che confidenze! Che segreti! Venga ad aprire.
Non posso. Ci sono cose che possono tornare a mio disonore. Rispettate i segreti di famiglia!
Con noi, non ci sono segreti! Venga ad aprire, o scassineremo lo sportello.
Minacciato dalla forza, io cedo, ma… non vorrei.
Aperto il cassetto, il Delegato abbranca le carte là contenute, e facendole vedere ai compagni, grida:
Ora ci siamo!
Gongolante di gioia, si mette sollecitamente a farle passare, assistito dalla cupida curiosità degli altri sbirri. Ne apre una, poi una seconda, indi una terza e legge:
Pane somministrato a don Bosco dal panettiere Ma­gra, Lire 7800.
Cuoio somministrato ai calzolai di don Bosco, Lire 2150.
Stoffa somministrata alla sartoria dell'Oratorio, Lire 730.
Ma che razza di carte sono queste?
Adesso che avete cominciato, continuate e lo sa­prete.
Aprono altri fogli, e non trovano che note di riso, paste, olio e simili, tutte ancora da pagare. Allora il Dele­gato esclama:
Ma perché ci corbella così?!
Io non corbello nessuno! non avevo piacere che i miei debiti fossero conosciuti; ma giacché li avete tutti voluti conoscere, pazienza! Se vi compiaceste di pagar­mi almeno qualcuna di queste note, fareste un'opera di carità.
Quei signori si posero a ridere, e vennero a più miti consigli.
Don Bosco, allora, fece portare una bottiglia, e bev­vero tutti alla salute della perquisizione.

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