Catechesi Adulti – Fondamenti del Cristianesimo (corso 1.base)
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Cresima Adulti
Catechesi Adulti – ATTI degli APOSTOLI

Papa Francesco a Maria Ausiliatrice

maria-ausiliatrice-1web“Sono tanto riconoscente alla Famiglia Salesiana per quello che ha fatto nella mia vita”
Domenica 21giugno abbiamo avuto la gioia, la grazia di avere tra di noi papa Francesco, che ha avuto in particolare un incontro con la Famiglia Salesiana a cui ha rivolto un discorso a braccio, perché l’altro era “troppo formale”. Ma le sue parole che hanno toccato tanti temi (la sua esperienza personale con i Salesiani e la Famiglia Salesiana, la creatività e la concretezza di Don Bosco e dei suoi figli spirituali, la figura di Maria Ausiliatrice, l`amore per l`Eucaristia e la Chiesa, la gioia salesiana, l`amorevolezza, l`educazione al bello, il ruolo della donna, la missionarietà…) possono essere spunti per tutti noi che amiamo don Bosco e viviamo nella sua casa, nella sua parrocchia.
Alla fine delle sue parole in Basilica ha attraversato lentamente la navata centrale della Basilica, salutando con cura chiunque lo fermasse. Sul sagrato si è quindi congedato dai fedeli presenti in piazza, invitandoli ad essere sempre gioiosi e – come solito – a pregare per lui.
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Papa Francesco in mezzo a noi

11537256_10205622140685642_9044385329594956914_o"Grazie Torino per l'accoglienza" ha detto papa Francesco e noi diciamo "Grazie papa Francesco per la tua presenza tra noi, per la tua testimonianza, per la tua parola". Veramente per tutti noi sono stati due giorni di grazia che hanno arricchito quest'anno già così speciale per il Bicentenario della nascita di don Bosco e per l'Ostensione della Sindone. La gioia per noi è stata ancora più grande per il suo venire nella nostra chiesa, nella nostra Basilica di Maria Ausiliatrice. Il nostro impegno personale e di comunità ora deve essere quello di far sì che il suo passaggio non rimanga solo un bel momento ma diventi motivo di riflessione, di confronto e di crescita. Per aiutarci in questo e mantenere vivo il suo ricordo ecco le parole, i messaggi che il Papa ha donato ed alcune foto che mantengano vivo il ricordo.
Per non dimenticare
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Incontro con il mondo del Lavoro

Andrea Cherchi 37   Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Saluto tutti voi, lavoratori, imprenditori, Autorità, giovani e famiglie presenti a questo incontro, e vi ringrazio per i vostri interventi, da cui emerge il senso di responsabilità di fronte ai problemi causati dalla crisi economica, e per aver testimoniato che la fede nel Signore e l’unità della famiglia vi sono di grande aiuto e sostegno.

La mia visita a Torino inizia con voi. E anzitutto esprimo la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie; ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti.

Andrea Cherchi 36Il lavoro non è necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua dignità, per la sua cittadinanza e anche per l’inclusione sociale. Torino è storicamente un polo di attrazione lavorativa, ma oggi risente fortemente della crisi: il lavoro manca, sono aumentate le disuguaglianze economiche e sociali, tante persone si sono impoverite e hanno problemi con la casa, la salute, l’istruzione e altri beni primari. L’immigrazione aumenta la competizione, ma i migranti non vanno colpevolizzati, perché essi sono vittime dell’iniquità, di questa economia che scarta e delle guerre. Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni, in cui esseri umani vengono trattati come merce!

In questa situazione siamo chiamati a ribadire il “no” a un’economia dello scarto, che chiede di rassegnarsi all’esclusione di coloro che vivono in povertà assoluta – a Torino circa un decimo della popolazione. Si escludono i bambini (natalità zero!), si escludono gli anziani, e adesso si escludono i giovani (più del 40% di giovani disoccupati)! Quello che non produce si esclude a modo di “usa e getta”.

Siamo chiamati a ribadire il “no” all’idolatria del denaro, che spinge ad entrare a tutti i costi nel numero dei pochi che, malgrado la crisi, si arricchiscono, senza curarsi dei tanti che si impoveriscono, a volte fino alla fame.

Andrea Cherchi 32Siamo chiamati a dire “no” alla corruzione, tanto diffusa che sembra essere un atteggiamento, un comportamento normale. Ma non a parole, con i fatti. “No” alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti, e cose del genere.

E solo così, unendo le forze, possiamo dire “no” all’iniquità che genera violenza. Don Bosco ci insegna che il metodo migliore è quello preventivo: anche il conflitto sociale va prevenuto, e questo si fa con la giustizia.

In questa situazione, che non è solo torinese, italiana, è globale e complessa, non si può solo aspettare la “ripresa” – “aspettiamo la ripresa…” -. Il lavoro è fondamentale – lo dichiara fin dall’inizio la Costituzione Italiana – ed è necessario che l’intera società, in tutte le sue componenti, collabori perché esso ci sia per tutti e sia un lavoro degno dell’uomo e della donna. Questo richiede un modello economico che non sia organizzato in funzione del capitale e della produzione ma piuttosto in funzione del bene comune. E, a proposito delle donne – ne ha parlato lei [la lavoratrice che è intervenuta] -, i loro diritti vanno tutelati con forza, perché le donne, che pure portano il maggior peso nella cura della casa, dei figli e degli anziani, sono ancora discriminate, anche nel lavoro.

Andrea Cherchi 31E’ una sfida molto impegnativa, da affrontare con solidarietà e sguardo ampio; e Torino è chiamata ad essere ancora una volta protagonista di una nuova stagione di sviluppo economico e sociale, con la sua tradizione manifatturiera e artigianale – pensiamo, nel racconto biblico, che Dio ha fatto proprio l’artigiano… Voi siete chiamati a questo: manifatturiera ed artigianale – e nello stesso tempo con la ricerca e l’innovazione.

Per questo bisogna investire con coraggio nella formazione, cercando di invertire la tendenza che ha visto calare negli ultimi tempi il livello medio di istruzione, e molti ragazzi abbandonare la scuola. Lei [sempre la lavoratrice] andava la sera a scuola, per poter andare avanti…

Oggi vorrei unire la mia voce a quella di tanti lavoratori e imprenditori nel chiedere che possa attuarsi anche un “patto sociale e generazionale”, come ha indicato l’esperienza dell’“Agorà”, che state portando avanti nel territorio della diocesi. Mettere a disposizione dati e risorse, nella prospettiva del “fare insieme”, è condizione preliminare per superare l’attuale difficile situazione e per costruire un’identità nuova e adeguata ai tempi e alle esigenze del territorio. È giunto il tempo di riattivare una solidarietà tra le generazioni, di recuperare la fiducia tra giovani e adulti. Questo implica anche aprire concrete possibilità di credito per nuove iniziative, attivare un costante orientamento e accompagnamento al lavoro, sostenere l’apprendistato e il raccordo tra le imprese, la scuola professionale e l’Università.

Andrea Cherchi 30Mi è piaciuto tanto che voi tre abbiate parlato della famiglia, dei figli e dei nonni. Non dimenticare questa ricchezza! I figli sono la promessa da portare avanti: questo lavoro che voi avete segnalato, che avete ricevuto dai vostri antenati. E gli anziani sono la ricchezza della memoria. Una crisi non può essere superata, noi non possiamo uscire dalla crisi senza i giovani, i ragazzi, i figli e i nonni. Forza per il futuro, e memoria del passato che ci indica dove si deve andare. Non trascurare questo, per favore. I figli e i nonni sono la ricchezza e la promessa di un popolo.

A Torino e nel suo territorio esistono ancora notevoli potenzialità da investire per la creazione di lavoro: l’assistenza è necessaria, ma non basta: ci vuole promozione, che rigeneri fiducia nel futuro.

Ecco alcune cose principali che volevo dirvi. Aggiungo una parola che non vorrei che fosse retorica, per favore: coraggio!. Non significa: pazienza, rassegnatevi. No, no, non significa questo. Ma al contrario, significa: osate, siate coraggiosi, andate avanti, siate creativi, siate “artigiani” tutti i giorni, artigiani del futuro! Con la forza di quella speranza che ci dà il Signore e non delude mai. Ma che ha anche bisogno del nostro lavoro. Per questo prego e vi accompagno con tutto il cuore. Il Signore vi benedica tutti e la Madonna vi protegga. E, per favore, vi chiedo di pregate per me! Grazie!

Foto (3-4-5) Andrea Cherchi

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Sinfonia eucaristica- Concerto di musica sacra

locandinaLOGOLa Scuola dii musica Magnifica di Gerusalemme lunedì 15 giugno alle 21 propone presso la Basilica di Maria Ausiliatrice un concerto di musica sacra per orchestra e coro, composta sa Armando Pierucci.
La Sinfonia Eucaristica è in realtà una «sinfonia ecumenica», un oratorio formato da canti liturgici delle diverse Chiese, intervallati da momenti musicali appropriati per solisti, coro e orchestra d’archi, composti appositamente da fra Armando Pierucci, organista titolare del Santo Sepolcro e fondatore dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme (la scuola di musica della Custodia di Terra Santa). VOLANTINO
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“Don Bosco, una vita sognata” – Musical

Locandina-5-giugno-con-cast-LOGO-WEBL'Associazione Piccolo Valdocco e l'Oratorio Valdocco è lieta di invitarvi domani sera venerdì 5 giugno ore 20.45 allo spettacolo scritto, diretto e interpretato dai giovani dell'oratorio Valdocco con musica dal vivo dal titolo: "Don Bosco – una vita sognata".  Da un'idea di Attilio Coniglio. Teatro Piccolo Valdocco  – Via Salerno 12. Ingresso gratuito con offerta libera pro cascina Moglia.
Non è il solito musical…vieni e vedrai!

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